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Qual è il significato di start up: opportunità e sfide legali

05/09/2024 11:43

Stefano Narducci

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Significato di start up e sfide legali

Scopri il significato del termine start up e le principali sfide legali da affrontare per avviare un'impresa innovativa in Italia.

Ci si interroga spesso sul significato di start up, un termine diventato sempre più ricorrente nel mondo imprenditoriale italiano, soprattutto quando si parla di innovazione e tecnologia. 

 

Ciò è dovuto anche all’esistenza di una normativa dedicata al settore, che ha creato e caratterizzato questo nuovo modo di fare impresa da dieci anni a questa parte. Ma qual è il significato di start up e cosa significa esattamente avviare o, come si usa dire nell’ambiente, “lanciare una start up”?

 

In questo articolo esploreremo il significato del termine, le numerose opportunità che una start up può offrire e le cruciali sfide legali che devono essere affrontate da chiunque desideri lanciare questo tipo di impresa in Italia.

 

Significato di start up e caratteristiche chiave

 

Iniziamo col vedere in dettaglio la definizione e le caratteristiche principali che contraddistinguono una start up.

 

Una start up è solitamente un’impresa giovane e dinamica, che si distingue per la sua componente innovativa e la sua connessione con il mondo tecnologico e nuovi modelli di business. Le start up sono caratterizzate da una fase iniziale di sviluppo, che comporta un elevato rischio. Tuttavia, questo rischio offre anche un enorme potenziale di crescita.

 

L’obiettivo principale di queste imprese è introdurre sul mercato innovazioni, che spaziano da prodotti tecnologicamente avanzati a servizi digitali all’avanguardia, e che possono essere “disruptive”, cioè capaci di innovare in modo travolgente un intero settore.

 

Tra le caratteristiche essenziali vi è anche l’obiettivo di una crescita rapida, per poter conquistare una quota di mercato significativa. L’accesso limitato ai capitali iniziali impone di sopperire a questo gap con finanziamenti di angel investors, venture capital e crowdfunding.

 

Avviare una start up: confronto tra modello USA e modelli Europei

 

Il contesto in cui si opera può avere un impatto significativo sul percorso imprenditoriale. A livello globale, i modelli di start up variano notevolmente, soprattutto tra l’ecosistema statunitense della Silicon Valley e i modelli più comuni in Europa.

 

Modello Silicon Valley: innovazione dirompente e scalabilità esplosiva

 

La Silicon Valley rappresenta l’epicentro globale delle start up, dove l’innovazione è la regola. A queste latitudini il rischio è parte integrante dell’ecosistema e le imprese che nascono lì ambiscono a crescere rapidamente su scala mondiale. Queste le caratteristiche fondamentali del modello americano:

 

  • Accesso solido ai capitali. Gli investitori della Silicon Valley, incluse le società di venture capital e gli angel investor, sono disposti a finanziare idee innovative con un alto potenziale di crescita, anche se il rischio di insuccesso è elevato.
  • Cultura del fallimento. In Silicon Valley, il fallimento è spesso visto come un passaggio necessario per raggiungere il successo. Gli imprenditori che hanno affrontato insuccessi sono generalmente considerati più esperti e maturi.
  • Scalabilità globale. Le start up della Silicon Valley sono concepite per crescere rapidamente e competere a livello globale, spesso grazie a modelli di business replicabili in diverse aree geografiche.
  • Ecosistema di supporto. Una vasta rete di incubatori, acceleratori, mentor e advisor specializzati fornisce un supporto fondamentale per lo sviluppo rapido delle start up.

 

Non a caso questo modello ha dato origine alle c.d. big tech come Google, Facebook e Tesla, che hanno rivoluzionato interi settori e creato nuovi mercati.

 

Modello Europeo: innovazione sostenibile e crescita graduale

 

In Europa, il modello start up ha un significato più conservativo rispetto alla Silicon Valley. Le imprese emergenti europee spesso si concentrano su innovazioni sostenibili e sulla creazione di valore a lungo termine, ponendo le basi per un’economia stabile. Anche in questo caso può essere d’aiuto sintetizzare le caratteristiche salienti del modello europeo.

 

  • Accesso ai capitali più limitato: in Europa i fondi disponibili per le start up sono generalmente più limitati rispetto alla Silicon Valley, di conseguenza gli investitori sono più selettivi nella scelta delle imprese da supportare.
  • Approccio regolamentare e conformità: le start up europee devono fare i conti con un quadro normativo più complesso e prestare attenzione alla conformità legale e alla sostenibilità delle loro attività.
  • Crescita graduale: a differenza della crescita esplosiva della Silicon Valley, le start up europee crescono in modo più graduale, enfatizzando la sostenibilità a lungo termine.
  • Innovazione "profonda": in Europa molte start up si concentrano su settori come life science, fintech e green technologies, con un focus su innovazioni che richiedono spesso un lungo processo di ricerca e sviluppo.

 

Nonostante queste differenze, l’Europa è riuscita a generare diversi "unicorni" (start up valutate oltre il miliardo di dollari) come Spotify, Klarna e Adyen, dimostrando che un approccio graduale e sostenibile può portare comunque ad un successo rilevante.

 

La scelta della forma giuridica: la SRL Innovativa

 

In Italia, per le start up, è stata creata una forma giuridica specifica, la c.d. Società a Responsabilità Limitata Innovativa (SRL Innovativa).

 

Si tratta di una tipologia di S.r.l. pensata per agevolare le imprese innovative, offrendo loro una serie di vantaggi fondamentali nella fase di avvio e crescita; una forma che implementa alcune peculiarità all’interno di quello che è il modello più utilizzato tra le società di capitale.

 

Di seguito i principali vantaggi che può ottenere una start up che opera come S.r.l. innovativa:

 

  • Agevolazioni fiscali e amministrative: può beneficiare di diverse agevolazioni fiscali, come detrazioni per gli investitori, accesso semplificato a finanziamenti bancari e riduzione di alcuni obblighi burocratici.
  • Accesso facilitato a sovvenzioni pubbliche: gode di un accesso agevolato a finanziamenti pubblici (ad es. Smart&Start o Tecnonidi) e a benefici destinati specificamente alle start up innovative.

 

Per ottenere lo status di SRL Innovativa ed essere iscritti nell’apposita sezione speciale del Registro Imprese occorre essere in possesso di specifici requisiti, a partire dall’oggetto sociale “innovativo”. L’attività principale deve essere legata all’innovazione tecnologica in modo autentico, non solo nella mera descrizione dell’oggetto sociale.

 

A ciò si aggiungono i c.d. requisiti alternativi, che impongono alle start up di essere in possesso di almeno uno tra essi:

 

  • Spese in ricerca e sviluppo. Devono costituire almeno il 15% del totale dei costi o del valore della produzione.
  • Personale qualificato. Almeno un terzo del personale deve possedere un titolo di studio avanzato (dottorato di ricerca o equivalente), oppure almeno due terzi devono essere laureati.
  • Proprietà intellettuale. La start up deve essere titolare, depositaria o licenziataria di almeno un brevetto relativo a una scoperta, una metodologia o una tecnologia industriale oppure di un software registrato.

 

L’iscrizione nella sezione speciale del registro consente di accedere a tutti i vantaggi descritti in precedenza, sostenendo così la crescita e lo sviluppo della start up.

 

Accordi tra i soci: l’Importanza dei Patti Parasociali

 

I patti parasociali rappresentano strumenti essenziali per regolare i rapporti tra i soci di una start up e prevenire futuri conflitti. 

 

Questi accordi, che si affiancano allo statuto societario, assumendo forza contrattuale e obbligatoria per chi li sottoscrive, permettono di stabilire regole dettagliate su questioni chiave (come ad es. la distribuzione delle quote, le decisioni strategiche e le modalità di risoluzione delle controversie).

 

Vediamo alcune previsioni che possono essere particolarmente utili per i soci fondatori della start up, sia per evitare stalli, sia in vista della futura evoluzione della compagine societaria.

 

  • Quote di partecipazione e diritti di voto. È cruciale definire una corretta suddivisione delle quote di partecipazione e dei diritti di voto che spettano a ciascun socio, perché ciò può influenzare significativamente la governance della società. Le start up possono anche prevedere voti non proporzionali alle quote detenute.
  • Clausole di non concorrenza. Queste clausole impediscono ai soci di svolgere attività che possono essere in competizione anche indiretta con la start up, proteggendo gli interessi comuni della società e dei soci, ed evitando conflitti di interesse.
  • Decisioni cruciali e maggioranza qualificata. Per decisioni strategiche fondamentali, come l’aumento di capitale (o certe tipologie di aumenti di capitale) oppure per la modifica dello statuto (e di specifici diritti dei soci), può essere prevista una maggioranza qualificata, superiore alla maggioranza semplice (ad es. 60%).
  • Mediazione e arbitrato per risolvere le controversie. I patti parasociali possono includere clausole che prevedono la risoluzione delle controversie tra i soci tramite strumenti alternativi al contenzioso giudiziale, come la mediazione o l'arbitrato, evitando così lunghe e costose dispute legali.

 

Questa tipologia di pattuizioni è utile per garantire una gestione efficace e stabile della start up, riducendo il rischio di conflitti che potrebbero compromettere il successo del progetto.

 

La protezione della Proprietà Intellettuale: un asset strategico per la start up

 

Quando si parla del significato di fare start up e dell’utilità di avviare una società innovativa, la protezione della proprietà intellettuale (IP) diventa un passaggio strategico, fin dalle prime battute.

 

Brevetti: protezione delle invenzioni tecniche e industriali

I brevetti offrono protezione legale per invenzioni tecniche e industriali, impedendo ad altri di produrre, utilizzare o vendere l’invenzione senza autorizzazione. Ottenere un brevetto richiede che l’invenzione sia nuova, originale e applicabile industrialmente. Un brevetto garantisce un diritto esclusivo di sfruttamento, fornendo un vantaggio competitivo significativo, molto apprezzato dagli investitori.

 

Marchi: difesa dei segni distintivi dell’azienda

I marchi proteggono i segni distintivi di una start up, come il nome e il logo. Registrare un marchio conferisce il diritto esclusivo di utilizzarlo, prevenendo l’uso non autorizzato da parte di concorrenti. Questo è fondamentale per costruire una reputazione solida e riconoscibile sul mercato, anche in termini di brand e di marketing.

 

Diritti d’Autore: tutela delle opere creative

I diritti d'autore proteggono opere creative come software, testi e design. Questi diritti offrono una protezione automatica fin dalla creazione dell’opera, garantendo una lunga durata della tutela e prevenendo l’uso non autorizzato. In Italia è possibile registrare il software (codice sorgente) presso SIAE, ottenendo sia una protezione maggiore, sia un requisito tra quelli alternativamente richiesti per l’iscrizione nella sezione speciale del Registro Imprese.

 

Conformità normativa e licenze: alcuni passaggi essenziali

 

Quando si avvia una start up, uno degli aspetti più critici è assicurarsi che l’azienda sia in regola con tutte le normative vigenti e possieda le licenze necessarie per operare legalmente.

 

La conformità normativa implica il rispetto di leggi e regolamenti specifici del settore in cui la start up opera. Ad esempio, una start up del settore alimentare deve rispettare rigide normative sanitarie, mentre una del settore tecnologico potrebbe dover adeguarsi a regolamenti sulla protezione dei dati o sull’intelligenza artificiale (AI Act). La mancata conformità può comportare gravi conseguenze, inclusi multe, sospensione dell’attività e danni reputazionali.

 

Un esempio pratico di mancata conformità nel mondo startup è costituito da Uber. Quando ha iniziato ad operare in vari Paesi ha dovuto affrontare contenziosi legali per conformarsi alle normative locali sui trasporti e sulle licenze dei tassisti, il che ha rallentato la sua espansione in alcune aree o l’ha portata a rinunciare a determinati Paesi.

 

Licenze e autorizzazioni necessarie

Le licenze e le autorizzazioni necessarie variano a seconda del settore e della localizzazione della start up. È fondamentale identificare e ottenere tutte le licenze pertinenti prima di avviare l’attività.

 

Esempi di licenze comuni includono: a) licenze commerciali; b) autorizzazioni ambientali o sanitarie; c) certificazioni di qualità o sicurezza.

 

Per garantire che la tua start up sia sempre in regola, è consigliabile condurre un’analisi normativa all’inizio del progetto, per identificare tutte le leggi e i regolamenti pertinenti. Consultare avvocati specializzati in diritto societario e regolamentare può essere necessario per ottenere consigli su come gestire le questioni normative più specifiche.

 

Occorre anche monitorare costantemente i cambiamenti normativi, perché potrebbero influenzare l’attività, in modo da adattare rapidamente le operazioni aziendali ad essi.

 

Conclusione

 

Come abbiamo visto, avviare una start up in Italia è un processo complesso, che richiede non solo un’ottima idea e un modello di business innovativo, ma anche solide competenze e particolare attenzione per le implicazioni legali che caratterizzano ogni business.

 

Comprendere il significato del fare start up e affrontare le sfide legali con il giusto supporto può fare la differenza tra il successo e il fallimento di un progetto imprenditoriale.

 

Se stai pensando di avviare una start up può essere utile una consulenza qualificata, per assicurarti che ogni aspetto legale sia gestito correttamente.  

 

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