La costituzione di una startup innovativa richiede molta cura e attenzione verso aspetti che non sono soltanto di natura legale. Ci sono diverse fasi da affrontare per provare a raggiungere il successo con un progetto imprenditoriale, la cui innovatività aumenta considerevolmente il rischio.
Ho racchiuso queste fasi in 3 step principali, che andremo di seguito ad analizzare: 1) validazione dell’idea di business; 2) valutazione pre-money; 3) stipula di eventuali patti parasociali. Infine, troverai alcuni importanti consigli pratici che è sempre opportuno tenere a mente.
In questo articolo ti spiegherò cos’è una startup innovativa e come costituirla, come stabilire il valore della stessa e come tutelare te e i tuoi cofounders attraverso i patti parasociali.
Cos’è una startup innovativa e come costituirla
Una startup innovativa è un’impresa che si basa su un’idea originale o comunque più innovativa rispetto alle soluzioni già offerte sul mercato, con un forte potenziale di crescita e sviluppo.
Infatti, a livello internazionale, la definizione riguarda essenzialmente imprese innovative e tecnologiche dotate del requisito della “scalabilità”, cioè la capacità di aumentare le dimensioni – e quindi clienti e volume d’affari – in modo anche esponenziale, ma senza un impiego di risorse proporzionale.
Per costituire una startup innovativa è necessario seguire alcuni passi fondamentali.
In primo luogo, bisogna validare l’idea di business, ovvero verificare se esiste un reale interesse da parte del mercato per il prodotto o servizio che si vuol offrire.
Successivamente, occorre definire la forma giuridica della società (che deve necessariamente essere quella di una società di capitali, in forma di srl o spa) e redigere lo statuto sociale.
Questo passaggio è fondamentale, perché le startup innovative hanno una legislazione speciale di riferimento, che consente loro di fare cose interessanti, come ad es. l’equity crowdfunding, l’emissione di strumenti finanziari partecipativi e il work for equity. Ma per poter far ciò è necessario che lo statuto societario li preveda, motivo per cui farsi assistere da un avvocato esperto del settore è assolutamente necessario.
Dopo varie vicissitudini normative è stata eliminata la possibilità di costituire le startup innovative con una procedura semplificata, il che significa che dovrai recarti da un Notaio non appena sarai pronto per questa fase, magari con lo Statuto societario già ben strutturato con l’avvocato da cui avrai deciso di farti assistere di qui in avanti.
Mi preme evidenziare questo step perché la normativa in materia è piuttosto complessa e ogni passaggio societario avrà necessariamente ripercussioni legali che dovrai essere pronto a valutare con il tuo legale di fiducia, per evitare errori oppure per sfruttare interessanti opportunità. La normativa di settore, infatti, prevede agevolazioni fiscali, semplificazioni amministrative e opportunità di business che converrà utilizzare al meglio.
Infine, è importante scegliere i soci giusti (con le giuste quote di partecipazione) e definire eventuali patti parasociali, per tutelare gli interessi della società e dei suoi membri. Costituire una startup innovativa richiede, come vedi, competenze specifiche e una buona dose di passione ed entusiasmo imprenditoriale.
1. Validazione dell’idea di business: il primo passo verso il successo
La validazione dell’idea di business è il primo fondamentale passo verso il successo che una startup deve compiere, ed è spesso sottovalutato. Prima di investire tempo, denaro e risorse umane nella creazione di un’impresa innovativa è necessario comprendere quanto l’idea sia valida, cioè quanto essa risponda a reali esigenze di mercato.
Per realizzare al meglio e velocemente questo processo ci si può avvalere di incubatori e programmi di pre-accelerazione, come la Startup University. Si tratta di percorsi che mirano ad insegnarti una metodologia come il lean startup, che ti consentirà in poco tempo di validare l’idea di business e costruire efficacemente il tuo team, affiancandoti nelle prime fasi di sviluppo.
Cerchiamo quindi di sintetizzare i passaggi fondamentali di questo processo, che puoi approfondire ed implementare anche utilizzando i numerosi contenuti presenti online.
Andando per ordine dovrai innanzitutto definire il problema che intendi risolvere, identificare il target di riferimento e, dopo aver fatto ciò, individuare le soluzioni più adatte a soddisfare le esigenze dei tuoi potenziali clienti (senza dimenticare che, probabilmente in modo meno innovativo ma efficace, i tuoi potenziali clienti stanno già utilizzando una soluzione offerta dai competitor).
La fase di validazione dell’idea può essere condotta attraverso interviste (altamente consigliate, soprattutto di persona e a risposta aperta), focus group, sondaggi e analisi di mercato.
Non dimenticare che, anche se “indiretti”, esistono sicuramente competitor in qualche parte del mondo che stanno facendo qualcosa di simile a quello che vorresti fare tu, forse anche con discreto successo. Analizza in modo puntuale i tuoi competitor, sia per capire come differenziarti, sia per cogliere spunti utili per lo sviluppo della tua idea di business.
Questo processo ti permetterà di evitare errori costosi e di aumentare le possibilità di successo della startup che stai lanciando. Inoltre, la validazione dell’idea consente di sviluppare un piano d’azione concreto e mirato, riducendo al minimo i rischi e massimizzando le opportunità di crescita.
2. Valutazione pre-money: come stabilire quanto vale la tua startup
La valutazione pre-money è un passaggio cruciale per ogni startup in cerca di investitori. Sarà infatti uno dei temi che discuterai maggiormente con loro ed una delle prime cose che ti chiederanno di indicargli qualora si mostrino interessati al tuo progetto imprenditoriale.
Questo processo consiste nel determinare il valore della società prima che i potenziali investitori decidano di finanziare lo sviluppo della tua startup.
La valutazione può essere effettuata utilizzando diversi metodi, come l’analisi del mercato di riferimento, la valutazione delle tecnologie proprietarie e la stima del flusso di cassa futuro. In genere, il metodo più utilizzato si chiama venture capital method, e stima il valore atteso della startup a 5-8 anni (Exit Value).
Una volta stabilito - o meglio, negoziato con gli investitori - il valore pre-money, sarà possibile capire la quota di partecipazioni che andrà a finire agli investitori a fronte del capitale dagli stessi investito. Per fare un esempio pratico, se il valore pre-money della tua startup è pari a 900.000,00 euro e gli investitori decidono di apportare un capitale pari a 100.000,00 euro, il valore post-money sarà quindi di 1 milione di euro, con una quota di partecipazione del 10% destinata agli investitori.
Su questo fronte, come su tutto quello che concerne la negoziazione con gli investitori, che ha ad oggetto una contrattualistica molto tecnica composta, in genere, da Term Sheet o LOI, Accordo di Investimento, Patti Parasociali e Statuto Societario (più altri contratti connessi, spesso riguardanti il team di sviluppo della startup, le c.d. Key Person).
In questa fase delicatissima potresti rischiare di compromettere il buon esito del progetto e lo sviluppo della tua startup a causa di una conoscenza inadeguata di questa contrattualistica, per cui è consigliato farsi affiancare fin dall’analisi delle prime bozze, solitamente inviate dagli Investitori.
Puoi farti una prima idea sul Term Sheet leggendo la mini-guida che trovi qui.
È importante notare come la valutazione pre-money non sia un dato statico, ma vari nel tempo, in base all’andamento del mercato e ai risultati della startup.
In genere, round dopo round, la startup tende a raddoppiare la sua valuation fino alla tanto agognata exit, che potrà cambiare la vita dei founders e far felici gli investitori.
Una valutazione accurata e professionale può influenzare la capacità della startup di attrarre finanziamenti e partner strategici. Per questo motivo è sempre consigliabile affidarsi a professionisti esperti (come i finance advisor specializzati in finanza innovativa e startup), per ottenere una valutazione equa e precisa.
3. Patti Parasociali: come tutelare la startup e i suoi soci
I patti parasociali sono accordi tra i soci di una startup che mirano a definire alcune regole di gestione interna della stessa.
Senza entrare troppo nel tecnico, si tratta di accordi contrattuali vincolanti per i loro sottoscrittori, in genere di durata predefinita (5 anni, anche se questo limite temporale può essere superato per le startup innovative costituite in forma di s.r.l.), importanti per tutelare la società e i suoi soci.
In sostanza, con essi si stabiliscono le modalità di risoluzione delle eventuali controversie che possono sorgere tra i soci, le modalità di ingresso e uscita dei soci dalla società, il diritto di prelazione in caso di cessione delle quote sociali e molto altro (molto frequenti sono i sindacati di voto, che impongono agli aderenti l’obbligo di preventiva consultazione tra gli stessi prima dell’esercizio del diritto di voto in assemblea).
Nella pratica, i patti parasociali sono spesso introdotti nella vita della startup dai primi investitori, i quali, essendo soci di minoranza, li utilizzano per tutelare la loro posizione, prevedendo - ad esempio - clausole di non concorrenza tra i soci, periodi di lock-up per la cessione delle quote sociali e materie riservate in assemblea e CdA, per le quali è richiesto il loro voto favorevole.
È importante, per evitare problemi futuri, che i patti parasociali siano redatti con attenzione e siano conformi alla legge. Anche in questo caso, rivolgersi ad un avvocato esperto in diritto societario, che conosca piuttosto bene l’ambito startup, è fondamentale per la loro corretta redazione o per l’eventuale negoziazione degli stessi con gli investitori.
Conclusioni e consigli pratici per la costituzione di una startup innovativa
Come abbiamo visto, la costituzione di una startup innovativa richiede una serie di passaggi che possono risultare complicati. Di seguito alcuni consigli pratici per aiutarti a superare questa delicata fase.
In primo luogo, scegli con cura i tuoi soci: devono condividere la tua visione e avere competenze complementari alle tue, altrimenti ha poco senso portarli in società, a meno che non si tratti di business angels, con capitali disponibili per la fase pre-seed e con un buon network in grado di fare la differenza fin dal primo giorno.
Presta molta attenzione anche alla distribuzione delle quote: i soci non sono mai tutti uguali ed è opportuno che, fin dalla costituzione, le figure chiave e coloro i quali dovranno impegnarsi h24 per la riuscita del progetto abbiano una maggioranza rilevante, anche in considerazione delle future diluizioni, che avverranno man mano che gli investitori entreranno nel capitale sociale.
In secondo luogo, definisci un piano di sviluppo chiaro e dettagliato, che includa obiettivi, strategie e una attenta analisi del mercato (dopo aver validato l’idea di business e la prima versione del business model).
In terzo luogo, effettua una valutazione accurata dei costi e delle entrate, per stabilire un prezzo adeguato per i tuoi prodotti o servizi.
In ultimo, ma non per importanza, approfondisci le normative e gli impatti fiscali che riguardano la tua attività, per evitare problemi in futuro.
La possibilità di registrare la tua startup come “innovativa” all’interno dell’apposita sezione speciale del registro delle imprese, seguendo i passaggi legali che abbiamo definito nei paragrafi precedenti, ti consentirà di beneficiare di agevolazioni fiscali e finanziarie, alcune delle quali riservate anche agli investitori, che ti chiederanno se sei in possesso dei requisiti in grado di fargli risparmiare un bel po’ di tasse sugli investimenti effettuati verso la tua startup.
Seguendo questi consigli pratici sarai in grado di costituire una startup innovativa solida e sostenibile nel tempo.
Come hai visto nei paragrafi che compongono questa guida, la costituzione di una startup innovativa richiede una serie di passaggi fondamentali, ed ogni fase è importante per garantire il successo dell’iniziativa.
Tuttavia, non bisogna dimenticare che il mondo delle startup è in continua evoluzione e richiede una costante attenzione alle novità del settore. Per questo motivo è importante rimanere sempre aggiornati sulle nuove tendenze e sulle best practice.
Stai pensando di costituire una startup e vuoi essere sicuro di non commettere errori? Contattami per una consulenza personalizzata.